HANNO ANCHE IL TELEVISORE!
Spunti di musica e arte nelle carceri
In questi giorni di limitazione degli spostamenti e di alcune “libertà”, con il netto aumento di sofferenze psicologiche da parte di molte persone, possiamo osservare reazioni nette rispetto alla situazione carceraria.
Da una parte aumenta l’empatia verso chi si trova in situazione di privazione estrema (consideriamo anche che più di un terzo della popolazione carceraria è composto da persone in attesa di primo giudizio, o di giudizio definitivo – per tacer degli innocenti…), dall’altra osserviamo il radicamento di posizione di autentica crudeltà, secondo il principio che quando si sta male la colpa è di chi sta peggio.
Vorremmo stimolare allora qualche pensiero, proponendo alcune testimonianza su progetti artistici maturati all’interno delle carceri. Aggiungendo che le esperienze condotte direttamente con concerti e laboratori musicali (all’interno della Casa Circondariale di Pavia, ad esempio) sono state, di certo, tra le più arricchenti!
Qui di seguito, qualche testimonianza concreta raccolta dagli archivi di TG2000, da RadioRai (tre documenti audio “braccio5”) e due brevi spunti dal film “Cesare deve morire” (su youtube si possono trovare un paio di altre scene: non pare invece disponibile la versione completa del film dei Fratelli Taviani, che occorre acquistare)
HANNO ANCHE IL TELEVISORE!
Spunti di musica e arte nelle carceri
Braccio 5 documenti audio, Radio 3 Tresoldi
Cesare deve morire, il trailer. Fratelli Taviani 2012
Cesare deve morire, scena tra Bruto e Cassio. Fratelli Taviani 2012