Con questo bell’intervento di Luciana Manca, che racconta di una recente produzione discografica realizzata in collaborazione con Alessandro Portelli, vogliamo raccontare agli amici di Cantabile la nascita di una nuova collaborazione con un gruppo di “cori trasmigranti”. Realtà musicali e corali di impronta multietnica o multiculturale, nate in tantissimi luoghi italiani, a volte all’interno degli SPRAR (realtà purtroppo non più attive), a volte a raccolta di persone che operano nel sociale, oppure nate da sensibilità di accoglienza e di attenzione verso gli ultimi alla ricerca di una società più giusta e inclusiva.
Siamo molto orgogliosi di iniziare alcune collaborazioni con alcuni di questi gruppi, con i quali ci ripromettiamo di “fare rete” e che vorremo anche ospitare al più presto a Torino, per realizzare insieme iniziative corali rivolte a tutta la cittadinanza!
Ius Soli – Canti e voci dell’Italia futura
A cura di Alessandro Portelli e Luciana Manca
Richard Santana, un nostro amico che viene dall’Ecuador, ha trentaquattro anni e vive in Italia da venti. Si occupa del settore logistica di una multinazionale dei trasporti e per arrotondare, lavora anche in proprio. Non ha mai avuto diritto di voto, né al suo Paese da dove partì ancora minorenne, né in Italia, dove pur lavorando e pagando le tasse da due decenni, non ha ancora ottenuto la cittadinanza. Nella stessa situazione sono molte delle persone che hanno reso possibile il disco Ius Soli – Canti e voci dell’Italia futura, cantando, suonando, raccontando, trascrivendo e traducendo testi. Aurelia Brodescu fa la collaboratrice domestica e studia Economia all’università, ha 45 anni, è in Italia da 21 e non è ancora cittadina italiana; Issa Abou Eita è un musicista, ha 53 anni, vive in Italia da 22 e sta aspettando l’esito della sua richiesta; Artjola Baxhacu, studentessa diciottenne di origini kossovare è nata in Italia ed ha appena ottenuto la cittadinanza per concessione governativa.
Il disco nasce dall’ascolto delle voci di queste generazioni di italiani negati, dalla riflessione sulle incoerenze giuridiche nel nostro Paese e da una speranza: che si arrivi prima possibile a una ridefinizione della cittadinanza, incentrata, come in altri Paesei europei, sulla nascita – ius soli – e la residenza – ius domicilii – annullando l’esclusività dello ius sanguinis. Che cosa è una democrazia in cui tantissime persone, in diretta contraddizione con l’articolo 3 della Costituzione, sono escluse per motivi di “sangue” dai diritti civili elementari e non partecipano alle decisioni che riguardano tutti?
Molti brani sono stati registrati in contesti scolastici, dove si formano gli italiani di domani; altri rappresentano l’esperienza dei cori “multietnici” in cui voci di nativi, di migranti, di “seconde generazioni” si intrecciano nella musica condivisa. Discendono da ventidue paesi, cantano e parlano in sedici lingue e sono tutti italiani e italiane. Quarantasette tracce di narrazioni e musica, registrate in vari contesti di vita quotidiana: case, scuole, concerti.
Secondo il diritto vigente, molte delle ragazze e ragazzi che qui cantano, nella loro lingua d’origine o in italiano, non hanno il “sangue giusto” (F. Melandri) per essere italiani. Vivono infiniti fastidi burocratici e discriminazioni assurde: per esempio, non possono partecipare alle gite d’istruzione all’estero, sono spesso esclusi da attività sportive a livello nazionale, etc. Alcuni di loro hanno scoperto con incredulità e dolore di non avere la cittadinanza italiana proprio in occasione del progetto da cui sono nate diverse delle nostre registrazioni. L’ascolto delle tracce evidenzia che lo scarto esistente, ad oggi, fra realtà e legge è sempre più insensato.
il CD/booklet ha il costo di 15 euro e può essere richiesto:
– al Circolo Gianni Bosio: segreteria@circologiannibosio.it
– alla casa editrice Nota: https://www.nota.it/prodotto/ius-soli/