un testo sul Relational Singing Model
Il pentagramma relazionale è un libro ambizioso, uscito da poche settimane per l’editore FrancoAngeli e curato da Cristina Meini e Giuseppe Ruggiero (interventi di G. Guiot, S. Iacone, C. Meini, G. Ruggiero). Illustra un percorso terapeutico che vede la musica protagonista nella stanza insieme al terapeuta e a una famiglia che ha chiesto aiuto per superare difficoltà relazionali. Nell’ambito di una psicoterapia che, accanto all’usuale dialogo, mette in luce l’importanza di cogliere i segni della relazione e le modalità dello stare insieme, la musica e il canto si presentano come strumenti ideali per osservare le dinamiche correnti e suggerirne di nuove e più funzionali. In questo percorso, realizzato con l’Istituto di Medicina e Psicologia Sistemica (IMePS) di Napoli la musica è stata introdotta rigorosamente secondo le specifiche indicate dal Relational Singing Model sviluppato dall’associazione Cantabile.
(dalla quarta di copertina)
L’incontro tra menti nella stanza di terapia è un fenomeno ricco e complesso, un processo di progressiva sintonizzazione e costruzione di conoscenze condivise.
Gli autori di questo libro si propongono di far emergere un nuovo modo di concepire la clinica relazionale, mettendo al centro le forme vitali, la dimensione musicale della relazione terapeutica, la ritmicità degli scambi interpersonali, la funzione generativa e dinamica del campo intersoggettivo e lo stile del terapeuta.
L’obiettivo è connettere il paradigma dell’intersoggettività alle forme vitali teorizzate da Daniel Stern, concetto fecondo e innovativo nella sua trasposizione ai setting familiari e di coppia.
In questo percorso un ruolo fondamentale è affidato all’attività musicale e al canto, straordinari acceleratori degli spazi d’intersoggettività. Attraverso una riflessione sulle caratteristiche della musica più congeniali al setting psicoterapeutico, gli autori sostengono che il canto congiunto rappresenti la via regia per far emergere e trasformare le forme vitali in terapia.
Si approda così al Relational Singing Model, un modello di attività musicale d’insieme nato per promuovere la relazione e la comunicazione e ora proposto nella terapia familiare. Attraverso l’illustrazione del protocollo d’intervento, comprensivo dell’analisi delle strutture musicali concretamente utilizzate, si potranno intuire in vivo le potenzialità trasformative di un approccio centrato sulle forme vitali.
Cristina Meini insegna filosofia della mente e filosofia del linguaggio all’Università del Piemonte orientale. Si occupa di comunicazione interpersonale, di mentalizzazione e di sviluppo emotivo, ed è da questa prospettiva che si è avvicinata alla scienza cognitiva della musica, intesa anche come strumento di sostegno alle fragilità comunicative e relazionali. Ha pubblicato numerosi articoli e monografie; la più recente è: con Massimo Marraffa, L’identità personale (Roma, 2016).
Giuseppe Ruggiero è psichiatra e psicoterapeuta ad orientamento sistemicorelazionale. Dirige l’Istituto di Medicina e Psicologia Sistemica di Napoli, è presidente della FIAP (Federazione Italiana Associazioni di Psicoterapia), fondatore dell’AITF (Associazione degli Istituti di Terapia Familiare) e Socio Didatta della SIPPR (Società Italiana di Psicologia e Psicoterapia Relazionale). Autore di contributi su riviste di settore, ha curato: con D. Bruni, Il ritmo della mente. La musica tra scienza cognitiva e psicoterapia (Milano, 2016).
(indice)
Giuseppe Ruggiero,
Preludio. La dimensione musicale nella clinica delle relazioni familiari
(Il colore della mente; Esercizi di stile; Il contenuto, la forma, lo stile; Uno swing tra i vicoli di Napoli)
Cristina Meini, Giuseppe Ruggiero, Stefano Iacone,
Oltre gli specchi. Riferimenti clinici ed epistemologici
(Intersoggettività, mirroring e psicoterapia; Setting terapeutici e forme vitali; Una precisazione necessaria)
Giorgio Guiot, Stefano Iacone, Cristina Meini, Giuseppe Ruggiero,
Come è profondo il cuore. Riflessioni incrociate su musica, emozioni e psicoterapia
(Preludio; Uscire dal senso comune: il contorno emozionato; La musica, gli altri, il sé. Verso la terapia; Una melodia oltre il lettino: musica e psicoterapia)
Giorgio Guiot, Cristina Meini,
Il Relational Singing Model
(Introduzione; Fare musica; Conclusioni)
Giorgio Guiot, Stefano Iacone, Cristina Meini, Giuseppe Ruggiero,
Sintonie e dissintonie familiari. Psicoterapia sistemica e canto congiunto
(Introduzione; La struttura dell’intervento; Contesti applicativi del protocollo; La musica e le forme vitali; Casi clinici; Conclusioni)
Stefano Iacone,
Di che cosa parliamo quando parliamo di sesso in terapia. Forme vitali, sessualità e psicoterapia di coppia
(Le improvvise e sorprendenti sintonie tra marito e moglie; Molto vicini, troppo vicini. La storia di Guido e Gloria; Cogliere il “noi” attraverso le forme vitali; Dal “noi” della coppia al “noi” terapeutico; Conclusioni)
Vittorio Cigoli,
Postfazione. Tra canto e colore: ascoltare il corpo familiare
(La “Berceuse” (1889); Il pentagramma relazionale)
Premesse teoriche e materiali sul sito internet: www.relationalsinging.it