Vista così, in questi giorni sembra una parola da maneggiare con cura.
Ma ci sono anche le contaminazioni musicali, che ci piacciono molto e che cerchiamo di praticare: meltin choir, la sinfonia eucaristica, il viandante…
L’ultima in ordine di tempo è la proposta del PoliEtnico, realizzata per l’apertura dell’edizione 2020 del Visionary Days, che si è tenuta alle OGR il 21 novembre scorso. Abbiamo ottenuto dal Politecnico l’autorizzazione per registrare dal vivo il nostro contributo visionario al Festival. In due frasi, ecco il nostro progetto:
Gli amici del Visionary hanno commissionato a un compositore milanese, Francesco Fugazza, una “contaminazione” elettronica di un nostro brano di repertorio, il canto estone Muusika che per noi rappresenta quasi un inno.
Su questo intervento di ri-lettura del brano, noi ne abbiamo compiuta una seconda: l’inserimento di episodi di libera improvvisazione vocale e la recitazione di alcune parole/frasi/testi sul tema del Festival 2020, che riguardava il tema del Confine.
Ne è sorta una composizione originale, che abbiamo presentato dal palco di Visionary quasi come “cerimonia di apertura” e che è stata accompagnata da un bel video prodotto appositamente.
Noi ci siamo molto divertiti: e voi?