Babele: da metafora della incomprensione tra lingue diverse vogliamo – con BabelebaB, 1° Festival Nazionale dei Cori Interculturali – che divenga simbolo di felice comprensione reciproca: la musica e il canto corale saranno il nostro linguaggio e il nostro strumento. Dal 14 al 15 ottobre 2023, 13 cori composti da residenti, immigrati, richiedenti asilo, si danno appuntamento da tutta Italia a Napoli, città simbolo di bellezza e di cultura, in Scampia quartiere bello e contradditorio, come lo è il mondo da cui provengono tanti nostri coristi. Una grande rete di solidarietà si è già creata attorno ai 300 coristi, ospitati gratuitamente da famiglie di tutta Napoli. Vogliamo poter portare tutti i nostri coristi, biblioteche viventi di altre culture (come dice Jordi Savall); aiutaci perché i coristi arrivati in Italia da tutto il mondo cantino a Napoli con noi: contribuisci al loro viaggio da Torino, Venezia, Pordenone, Emilia, Toscana, Lazio.
I cori interculturali sono cori che vivono sul territorio italiano e fondono diverse culture musicali, in relazione ai membri che li compongono.
Sono composti da coristi di diverse nazionalità e religioni.
Oramai diffusi in molte città, sono nati rispondendo a varie esigenze: necessità educative delle scuole frequentate da tanti bambini stranieri, curiosità musicale verso altre culture musicali; volontà di accogliere e comunicare con i nuovi cittadini, migranti stabili o richiedenti asilo.
Li accomuna una caratteristica: la volontà di usare la musica e il canto come momenti di aggregazione e unità anche quando le lingue, la scrittura, le tradizioni sono diverse.
I nostri cori meticciano e creano nuove interpretazioni a partire dalle proposte dei componenti del coro, sempre diversi, senza esibire le diversità o fare ricerche filologiche di tradizioni, spesso, ahimè, scomparse.
Da questa volontà comune e dalla pluralità di esperienze nasce l’idea di un incontro annuale, ogni anno in una città diversa, per portare i nostri canti ad un pubblico più vasto, per scambiarsi esperienze ed iniziative, per ragionare sui nuovi fenomeni musicali legati all’immigrazione.
In questo modo la Babele di lingue iniziale (tra noi contiamo 15-20 nazionalità) è diventata, attraverso i nostri cori, il suo contrario: un percorso dall’incomprensione all’unità: unione di voci, creazione di nuove musiche, canti reinterpretati, nuove conoscenze di antiche culture.
Questa è BabelebaB
palindromo simbolico del nostro percorso.
Da Torino (Cantabile) a Venezia e Pordenone (Voci del Mondo e Canto Sconfinato) ai cori emiliani (Chemin des femmes, Mikrokosmos, Interculturale di Reggio Emilia, Consonanze, Coro di periferia), toscani (CONfusion) e romani (coro Incanto e coro Romolo Balzani) ci troveremo tutti a Napoli – Scampia:
Un grande progetto sostenuto dal Comune di Napoli e dalla VIII Municipalità, dall’Università Federico II, che ospiterà il Convegno, dall’EAV che ci offrirà gli spazi per i workshop che organizzeremo, dalla Caritas Diocesana di Napoli che coordina generosamente l’ospitalità gratuita attraverso la propria rete di famiglie; dalla Fondazione Migrantes presso la CEI; dalla Consulta delle Associazioni dell’VIII Municipalità di Napoli; dalla Rete Mediterraneo Antirazzista che ci nutrirà sabato a pranzo presso Chikù e dagli Angeli di Strada Villanova e Fondazione Progetto Arca che ci offriranno la cena del sabato sera.
Con appuntamenti annuali in diverse città del Paese consolideremo questa meravigliosa rete di solidarietà tra noi e intorno, puntando ogni anno ad una direzione/organizzazione locale, responsabile capofila del grande lavoro musicale, scientifico e organizzativo sottinteso.
È nella natura dei nostri cori essere inclusivi. Scrive Jordi Savall, grande musicista e direttore: “i nuovi cittadini sono biblioteche viventi di culture”. Siamo inclusivi con chiunque voglia partecipare a questo nuovo processo ri-compositivo.